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LUIGI LORENZI:
SCULTURE CHE PULSANO VITALITA'
Un' arte troppo spesso trascurata. Eppure
ricca di contenuti e di fascino. La scultura vive della
sua creatività. Riesce ad arredare ambienti. E'
in grado, da sola, di riempire uno spazio. Plasticità
in movimento che racchiude, nella sua misterialità,
emozioni e sensazioni. Luigi Lorenzi, modenese, ha fatto
proprio della scultura il suo cordone ombelicale con realtà
e interiorità. Rapporto spesso difficile, per non
dire arduo. Ma Lorenzi prende lo slancio dal mondo che
lo circonda per alimentare la sua esigenza di comunicare.
All' inizio era il territorio a suggerire forme. Le pietre
che andava cercando si traducevano in creazioni pulsanti
vitalità. Le montagne della sua quotidianità
offrivano l' opportunità per un dialogo e per una
espressività degni di penetrazione. Motivi che
facevano così parte del luogo e della cultura indigena.
Gradualmente il passaggio è diventato più
introspettivo. La tecnica di lavorazione della materia
non è cambiata. Però si è trasformato
il simbolismo. Oggi Luigi Lorenzi è immerso nelle
forme astratte che trovano nel legno e nella pietra l'
elemento di partenza per un obiettivo specifico. Ci sono
forme sinuose che penetrano nell' ambiente e nell' anima.
Ritorna quella pulsione, più che mai intensa, che
è tutto quanto si possa richiedere a chi produce
arte.
Gli strumenti possono essere diversi. Imprimere passione
e forza, unitamente a poesia e dolcezza nella pietra o
nel legno non è assolutamente un' impresa di poco
conto. Lorenzi, che negli ultimi dieci anni ha condotto
una ricerca appassionata e piena di stimoli, oggi si trova
ad essere un protagonista in senso assoluto. La sua è
una produzione legata alla contemporaneità. Le
sue sculture vanno lette ed interpretate non soltanto
con l' occhio e con la mente, ma anche con la disponibilità
emotiva che è propria di chi vuole andare oltre
l' immagine. Ricerche intime, rapporti interpersonali
e dialoghi in una verticalità che non ha termine
e nemmeno confine. Non ci sono unicamente le intuizioni
di quello che Lorenzi offre al piacere della vista e della
riflessione. Le sinuosità sono le vie di un' esistenza
tanto ricca quanto incerta. Più si conosce, più
ci si rende conto di non sapere. Una corsa a 300 all'
ora verso il cielo partendo dalla terra o viceversa senza
la paura di frantumarsi nell' abisso spaziale o contro
i macigni del mondo. Percorrendo quelle strade si entra
nel "corpus" dell' uomo di oggi. Individuo dalle
incertezze profonde che chiede di vivere delle risposte
che lui stesso deve darsi. Pensieri, contatti, richiami
in una verticalità che è pure circolarità.
Un eterno ritorno alla domanda: "chi siamo, da dove
veniamo, dove andiamo?" Una scultura può rinfrescare
ad essere dubbiosi. Perchè proprio nel dubbio si
trova la risposta a tutto.
Mantova, agosto 1993
Werther Gorni |
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